La galleria dei ritratti: Enrica e Anna

di Enriga Rigotti e Anna Sannino (pubblicato su Ponza Racconta)

Spiaggia a Quiberon (foto di Sandro Russo)

 

La terza vita di Anna
di Enrica Rigotti

Occhi da furetto, sorriso luminoso e giocoso, una ventata d’aria fresca fra provetti scrittori sulle costiere dell’Atlantico. Aria fresca si fa per dire, perché Anna non ama gli spifferi e il  freddo. Sotto uno o due cappotti indossa 1, 2, 3, 4 strati di vestiti. Con l’armadio in spalla, si lancia con entusiasmo verso le occasioni che la vita le offre. Ma sotto quegli abiti di gioia e vivacità si nasconde un cuore delicato che si commuove a raccontare della sua o altrui vita.
Quella vita che le ha già dato molto e tolto molto: dallo sguardo condiviso sul lago di Como alla fatica della solitudine che l’ha fatta ritornare nella capitale. Tra il traffico e la confusione della città eterna, ha imparato a ritagliarsi lo spazio per le cose che ama. E così divide il suo tempo fra il canto, il teatro, la scrittura e gli affetti più cari.
Che pensi Anna? Sembri preoccupata per ciò che scriverò di te. Hai paura di sembrare una persona superficiale. Non preoccuparti, il tuo sorriso lascia trasparire tutta la tua sensibilità e una remota tristezza. Ma ti invidio, in senso buono, non solo per la tua capacità di creare allegria e gruppo, ma soprattutto per l’avere avuto  il coraggio di ricominciare e di godere di questa tua terza vita, come la chiami tu.
E non preoccupati Anna, questo racconto è rigorosamente decaffeinato e senza lattosio. Se ne sono sicura?  Certo, che lo sono! Vai tranquilla e conserva il tuo carattere dolce e il tuo sguardo entusiasta verso il futuro.

 

Menhir a Carnac (foto di Anna Sannino)

Menhir 
di Anna Sannino

Enrica dagli occhi color castagna nascosti dietro occhialoni neri. Capelli biondi riccioluti e morbidi a contorno del viso regolare.
Sorriso accennato e inizialmente un po’ impacciato, che si apre sincero e ti abbraccia, quando entri in confidenza.
Sono le mani che parlano.
Il tono pacato della voce calda e bassa tradisce un pizzico di timidezza, ma evoca sicurezza e affidabilità.
Enrica è una donna abituata a discutere, a replicare, a ragionare. Enrica è una persona vera e senza fronzoli, che sa quel che vuole e va diretta all’obiettivo. Direbbe guardandoti negli occhi: “Non prendiamoci in giro, parliamo poco e chiaramente senza giri di parole”.
Enrica non rinuncia all’amicizia, sa mettersi in gioco ma preferisce scegliere. Ama le persone semplici e chiede per se’ legami solidi.

Essenziale nelle scelte della vita, curiosa e appassionata del suo lavoro. Non ama mettersi in mostra ma, invitata a parlare, attira immediatamente l’attenzione dei presenti, perché sa quel che è giusto dire e in modo appropriato.
Credo che nel suo lavoro sia disponibile e accogliente, ma ferma e rigorosa. La laurea in matematica non le impedisce di dedicarsi a varie espressioni artistiche, come la letteratura di viaggio.
Enrica è una persona dolce e sensibile e le sorridono gli occhi quando parla della sua famiglia e in particolare dei suoi nipoti.

Se dovessi paragonarla a qualcosa mi viene in mente il “Menhir” della Bretagna. Solida e stabile come la pietra eretta conficcata al suolo, nonostante fenditure e solchi visibili, la ritroverai sempre lì ad aspettarti.