La galleria dei ritratti: Rita e Anna
di Rita Gasbarra e Anna D'Elia (pubblicato su Ponza Racconta)
Un esercizio di scrittura nell’ambito del gruppo dei partecipanti al Viaggio in Bretagna; certamente, ma anche una ottima occasione per conoscersi meglio, rompere il ghiaccio residuo che già si era fatto sottile dopo le prime colazioni, passeggiate e pranzi insieme. La proposta è stata lanciata il terzo giorno. Sono state sorteggiate le coppie; poi ciascuno ha scritto dell’altro/a come voleva e poteva. Un ritratto ‘verista’ o di fantasia; volendo, si poteva fare anche il ritratto di un venusiano, se così lo/la vedeva (…nessuno l’ha fatto, ma ripensandoci, perché no?)
Presentiamo dopo una nota introduttiva di Rita, i ritratti che sono venuti fuori, con il pregio (e i limiti) dell’immediatezza: non c’è mai abbastanza tempo per scrivere. Ma assolutamente godibili.
Si comincia con la prima coppia… le altre seguiranno.
Sandro Russo
Cronache marziane
di Rita Gasbarra
Non è facile trovare un gruppo di persone sconosciute in cui la relazione umana vada oltre lo scambio superficiale. Il “Ciao” che non include il “poi”, il gioco sociale che non include l’intimità, per citare i libri di Eric Berne.
Eppure ci sono contesti. Ho ritrovato questa interconnessione in gruppi di meditazione, in gruppi di terapia gestaltica e ora qui, alla scuola del viaggio. Non ci si chiede chi sei, che lavoro fai, età, segno zodiacale. Ci si riconosce. Nell’ inquietudine, nella curiosità, nell’ entusiasmo, nella ricerca di qualcosa che non si sa ma di cui si intuisce l’esistenza. Fin dalla prima stretta di mano fai famiglia. Si parla di viaggi ma si parla di sé, del proprio personale viaggio intimo. Vite che si trovano e si toccano non per caso. E ogni volta il pezzetto dell’ altro che porto a casa mi fa scoprire e mettere a posto la tesserina del mosaico privato che a fatica cerco di comporre.
“Piacere, Anna”
di Rita Gasbarra
– Piacere, Anna – La incontro in aeroporto. Piccolina e delicata, il viso incorniciato di capelli biondo ramato, mi ricorda le ballerine di Degas, graziose e leggere ma ben piantate al suolo. Te ne accorgi subito dal concreto interesse per l’altro e dalla curiosità per l’intorno. Quando parla è piena di passione. Arte, cinema, libri… ovunque ci sia bellezza lei va a nutrirsi, elaborando considerazioni originali e profonde.
Le sue labbra, mobili, accennano spesso ad un sorriso che subito rientra su un’espressione più seriosa, una riga verticale al centro della fronte. Le mani si chiudono a pugno, a bloccarne il movimento. La immagino combattuta fra due parti di sé. Una, riservata, tiene a bada quella che vorrebbe uscire allo scoperto per mostrare i suoi talenti. La macchina fotografica è sempre pronta. “Lì, mi piace quella situazione. Come posso fermarla? Che taglio posso dare? Scatto? Ancora no. Ho bisogno di interiorizzare, di metabolizzare. Starò un po’ qui, in attesa di essere pronta. C’è bisogno di tempo, bisogna avere pazienza per vedere non solo con l’occhio ma soprattutto col cuore. Nella foto ci sono io, qualunque sia il soggetto”.
Donna del suo tempo
di Anna D’Elia
Rita ha occhi grandi, vividi, lucidi, mobilissimi, giovani. Ciò che la contraddistingue è il suo sguardo: attento, curioso, vivacissimo. Resta per ultima nella fila, perché è sempre col naso per aria a cercare immagini, che fissa in modo personale e intelligente con la sua fotocamera.
Nelle fotografie di una persona si intuisce molto di lei, del suo modo di pensare, di affrontare la vita e il mondo. Negli scatti che mi mostra colgo una vitalità sorprendente, gusto per il colore, grande attenzione ai dettagli. Scorgo innumerevoli interessi ed echi di viaggi in terre lontane. Individuo amore per la bellezza, gioia di fondo e geometrica razionalità. Rita è un fascio di nervi e determinazione; le sue mani sempre in movimento accompagnano la conversazione gradevole. Ti si rivolge sempre con un grande sorriso luminoso, la voce del tono giusto, non troppo alto non troppo basso. È una donna che sa come stare in gruppo e argomentare anche scientificamente per difendere il proprio punto di vista, non si concede più del dovuto, è capace di segnare i giusti confini.
L’andatura indipendente, la confidenza in se stessa e quel modo invidiabile di cogliere la vita a morsi mi sembrano originare da esperienze giovanili che le hanno forgiato il carattere e delineato il percorso. E infatti, in un momento in cui più apertamente si espone, parla di lotta femminista e idee di sinistra. Allora mi è apparsa la ragazza che è stata, brillante, libera, immersa attivamente nel pensiero del suo tempo.
Oggi, nel suo mondo ci sono i figli, i nipotini e un compagno amorevole con cui condivide lunghi periodi in giro per il mondo. È a lui che pensa mentre fotografiamo un paesaggio magnifico. Rita desidera mostrargli la bellezza infinita mediante i suoi occhi e la sua testa.