Di fronte al mare

di Anna Sannino (pubblicato su Ponza Racconta)

Da sempre il Mare è parte della mia vita, lo sento dentro di me e mi  manca terribilmente se non lo vedo, proprio come una persona amata.
Le onde che si infrangono sugli scogli, gli spruzzi di acqua salata, l’odore del sale, il dolce suono della risacca mi stordiscono, mi inebriano, mi commuovono. A Lui ho affidato i pensieri più intimi, i sogni e le speranze, come a un amico, e mi piace ritornarci ad ogni inizio anno, ovunque mi trovi.
Di fronte al Mare prendono forma pensieri e riflessioni sulla precarietà e limitatezza della vita, sulla solitudine che ci accompagna…
I ricordi si materializzano.

Sono cresciuta con la consapevolezza di dover riconoscere i miei limiti e di dover fronteggiare con coraggio le situazioni che la vita mi avrebbe imposto.
Sono passati gli anni e oggi posso dire di esserci riuscita, talvolta con fatica, a non tradire l’impegno assunto con me stessa. È fin troppo facile assecondare le lusinghe e perdersi! Sì, ho fatto rinunce, ho dovuto talvolta deviare dal percorso intrapreso, ho lottato instancabilmente per affermare me stessa, ma alla fine ho raggiunto il traguardo.
La seconda fase della vita si è conclusa. Il cambiamento inevitabile del “fine lavoro” era l’occasione che aspettavo per ricominciare.
Ho dato un taglio al mio passato lasciando andare progetti impossibili da realizzare, ho lasciato, non senza dispiacere, le rive del lago per le sponde di un fiume e a Roma, complice il tempo a disposizione, sono ripartita nella mia terza fase della vita.
Di fronte al mare oggi mi soffermo di più sulla linea dell’infinito e penso a quello che mi attende all’orizzonte.

Il marinaio se non ha strumenti per decidere la rotta, si orienta guardando le stelle e tu, mi dico, cosa puoi fare in questo viaggio per rimanere, finché puoi, con il vento in poppa e salda al timone?
Il mare tempestoso di Bretagna mi è venuto in aiuto svelandomi la sua magia.
La vita è come questo mare che alterna alti e bassi, ora è grigio verde e sembra confondersi nel cielo, ora si colora di blu e di rosa. Il vento,  che qui è una costante, a raffiche lo anima, le onde si sollevano e cominciano a danzare.
Ma il momento più bello è quando il mare magicamente ad intervalli regolari si ritira  e vedi le barche che, pian piano pendono da un lato, per poi riprendere l’equilibrio più tardi, quando il mare ritorna.

Qui le barche per navigare devono conoscere e rispettare il limite imposto dalle maree e saper attendere il momento giusto per riprendere il viaggio.
Così sei tu barchetta mia.
Con coraggio e fiducia devi mollare gli ormeggi e prendere il largo tutte le volte che ti sarà possibile, per poi fermarti  nell’attesa che arrivi per te, ancora una volta, una nuova alta marea.

N. B. – Tutte le foto sono dell’autrice dello scritto