Le cartoline di foglia di ficus a Donnafugata e un ricordo di Ginny
di Virginia Pecoraro (pubblicato su Ponza Racconta)
Qualche giorno fa, dopo aver tenuto il “gruppo di ‘lettura insieme’ sulla letteratura di viaggio”, arricchito anche dalla presenza della cagnolina Camilla, mi sono ricordata di Ginny, la dolce cagnolina di Francesca, nostra ospite a Cefalonia per “La Scuola del Viaggio”, e di come se la rideva dei nostri componimenti.
Camilla ascolta la lettura del libro “Viaggiare e non partire” di Andrea Bocconi (Guanda, 2002; rist. 2020)
Mi sono anche ricordata di aver raccontato ai miei compagni di “Scuola del Viaggio” di una particolare missiva, utilizzata in passato, fatta di foglia vera. Sono qui a darne prova, soprattutto a Sandro, noto botanico amatoriale esperto.
Pertanto condivido questa curiosità “postale” d’antan.
Nel mio recente viaggio in Sicilia, con visita al giardino del Castello di Donnafugata (1), nel percorso sensoriale anche per bambini, ho scoperto che in passato le foglie del secolare Ficus (Ficus magnolioide o Ficus macrophylla), proprio accanto allo scalone, di accesso in giardino, venivano seccate e con inchiostro e penna venivano scritte o disegnate e poi spedite con regolare francobollo, proprio come una cartolina moderna.
Ginny, a Cefalonia, mentre ascolta i nostri componimenti e con Francesca e Dimitri, i suoi compagni di vita (foto di Virginia Pecoraro)
sol luminoso
anche Ginny ridacchia
ai gai versi
(di Virginia Pecoraro)
Foto e haiku di Augusto Corti
Foto di Virginia Pecoraro
la Micia rossa
si gode la carezza
Ginny li guarda