Un buon reportage offre informazioni selezionate e crea un immaginario. Dunque dev’essere documentato e verificato al pari di ogni altro articolo giornalistico, perché potrebbe servire per preparare un viaggio e comunque insegnerà al lettore qualcosa che non sapeva. E tuttavia un reportage è prima di tutto uno sguardo: la capacità di dare un ordine ai luoghi, di proporre una narrazione, o anche solo di vedere in una luce diversa quel che vedono e sentono tutti. Poi, certo, si tratta di raccontarlo bene, di trovare la propria voce, uno stile.
Il reportage è un genere giornalistico di lungo respiro; e la lunghezza conta, perché senza lo spazio necessario non si potrà dedicare la giusta attenzione sia ai contenuti che alla qualità della scrittura.
Un buon reportage si fonda su una combinazione perfetta di ingredienti diversi. Non è una guida né una pagina del vostro diario di viaggio e neppure promozione turistica. Un reportage è un racconto vero, sentito, dettagliato, partecipato, approfondito, originale, non accademico; deve mostrare la complessità del reale, dal vostro personale punto di vista, ed essere al tempo stesso una piacevole lettura.
Soprattutto niente improvvisazione: “Scrivere è solo l’ultimo momento. La costruzione di questi testi corposi non inizia per un impeto di ispirazione, né con l’aiuto del divino Buddha, ma con quello che si chiama reporting o lavoro sul campo. E dunque lo studio di dati e statistiche, la lettura di libri, la ricerca di documenti storici, foto, mappe, l’individuazione di personaggi e testimoni da sentire, la ricerca di un fixer e un eccetera lungo come l’immaginazione di chi lo scrive. Perché fare un buon reportage significa soprattutto essere presenti con tutta la nostra curiosità, dapprima per osservare e ascoltare, poi per scomparire dietro il racconto” (Tino Mantarro).
La cassetta degli attrezzi
Le lezioni approfondiranno soprattutto la scrittura per il reportage. Tuttavia con l’aiuto di fotografi ospiti - e soprattutto di Federica Quaglia, photo editor professionista - impareremo a scegliere le foto più adatte al nostro testo e a riconoscere le scelte editoriali delle principali riviste.
Nella seconda parte del corso ciascun partecipante realizzerà un proprio reportage, che sarà corretto dal docente e discusso con gli altri frequentanti.
Informazioni
Docente
Tino Mantarro
Sono previsti diversi interventi di reporter: Lucia Capuzzi, Marco Carlone, Barbara Gallucci, Fabrizio Gatti, Michele Lauro e Roberto Sassi. Racconteranno il loro percorso creativo e le difficoltà superate.
Le librerie di viaggio coinvolte (Gulliver di Verona, Orsa minore di Pisa, On the Road di Firenze) proporranno invece percorsi di lettura tematici.
Durata
Sono previsti tre incontri di tre ore, di sabato dalle 10.00 alle 13.00, seguiti da un week end in presenza. Le prime tre lezioni si svolgono sulla piattaforma Zoom (con assistenza tecnica e registrazione per chi dovesse perdere una lezione). Saranno assegnati esercizi, letture e altre attività offline.
Calendario
L’incontro conclusivo per la rifinitura e la presentazione dei reportage realizzati dagli allievi si svolgerà in presenza sabato 28 e domenica 29 settembre 2024 a Milano, presso Ostello Bello Grande – Milano Centrale.
Iscrizioni
Il corso è a numero chiuso (12 partecipanti).
La quota d’iscrizione è di € 250.
Tutte le nostre attività sono riservate ai soci. Per partecipare al laboratorio è dunque necessario associarsi alla Scuola del Viaggio per il 2024; insieme alla tessera riceverete in dono il nuovo libro di Claudio Visentin, Passeggiate nei piccoli cimiteri, Ediciclo.
Per informazioni: info@scuoladelviaggio.it
Per candidarvi potete compilare l'apposito modulo
La classe è al completo. È possibile iscriversi alla lista d’attesa, scrivendo a info@scuoladelviaggio.it; sarete avvisati tempestivamente se un posto dovesse tornare libero.
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Cod. Fisc. 97511340156
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